Report dal 13th Interlending & Document Supply Conference Beijing, China (16 – 18 October 2013) http://ilds2013.calis.edu.cn/?page_id=16
----- INTERVENTI DEL 17 OTTOBRE POMERIGGIO -----
Le due sessioni pomeridiane del 17 ottobre sono presiedute da Mark Kluzek del Kings College, London, e sono dedicate la prima alla valutazione dei servizi e la seconda agli e-books.
Il primo intervento di Silvana Mangiaracina presenta il lavoro condotto assieme ai colleghi Cristina Cocever, Marco Chiandoni e Stefania Arabito sulla valutazione continua del servizio NILDE (Full-text: http://ilds2013.calis.edu.cn/wp-content/uploads/2013/10/NILDE_theuser_view.pdf Slides: http://ilds2013.calis.edu.cn/wp-content/uploads/2013/10/ILDS-20131017PM1-Silvana-Mangiaracina-Powerpoint.pdf).
Quale vetrina migliore per una realtà piccola e circoscritta come quella italiana per farsi conoscere? La presentazione del nostro lavoro a Pechino è stata un’ottima occasione innanzitutto per parlare di NILDE ad una platea internazionale e per suscitarne la curiosità, obiettivo che sembra abbiamo centrato. La scelta di proporre un nostro intervento sul tema della valutazione dei servizi è stata poi conseguente alle esperienze dei sondaggi effettuati in questi ultimi anni, che si sono rivelate particolarmente utili per pianificare delle azioni mirate a soddisfare meglio le esigenze degli utilizzatori. Il cuore del nostro intervento è stato dunque il sistema di valutazione adottato in questi ultimi anni, basato sul confronto tra i dati quantitativi dell’utilizzo del sistema e quelli qualitativi raccolti attraverso i sondaggi, e sull’elaborazione di una sintesi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats) utile a pianificare gli interventi futuri.
Nel 2011, a fronte di dati d’utilizzo estratti dal database NILDE che evidenziavano, da un lato, una maggiore produttività delle biblioteche che gestivano un numero significativo di utenti, e dall’altra, il loro esiguo numero rispetto al totale delle biblioteche aderenti a NILDE, il sondaggio aveva confermato un generale apprezzamento da parte di tutti gli utilizzatori (sia bibliotecari che utenti), ma anche un atteggiamento di resistenza da parte di molti operatori che giudicavano i loro utenti non ancora pronti per un servizio disintermediato.
Le iniziative di formazione per i bibliotecari intraprese a partire dal 2012 hanno portato ad un aumento sia degli utenti attivi sia delle biblioteche che li gestiscono, ma c’è ancora molto da fare. Si parla di meno di un terzo della totalità delle biblioteche del network e le azioni di sensibilizzazione rivolte agli operatori devono dare ancora i loro frutti. La riorganizzazione di un servizio investe molti fattori e richiede tempo, anche perché ai bibliotecari spetta il compito di essere il motore di un cambiamento che non coinvolge solo gli utenti, ma prima ancora i responsabili delle loro strutture organizzative, il cui sostegno non è sempre scontato.
Il nuovo sondaggio condotto nel 2013, cui hanno partecipato il 17% degli utenti NILDE attivi, ha innanzitutto consentito di identificare le caratteristiche dell’utente fidelizzato del servizio NILDE: si tratta di una ricercatrice di ambito tecnico scientifico tra i 25 e i 34 anni che lavora in un’università italiana ubicata nelle regioni centro-settentrionali. Molto si potrebbe fare per estendere il coinvolgimento anche ad altri potenziali segmenti di utenza, come gli studenti nel caso delle università, ma il network delle biblioteche aderenti a NILDE si connota per l’estrema eterogeneità del proprio bacino di riferimento e qualsiasi iniziativa di questo tipo può partire solo a livello di singola biblioteca o di sistema bibliotecario.
Un aspetto importante, evidenziato dal sondaggio 2013, è l’esistenza di problemi organizzativi evidenti anche nelle biblioteche che promuovono l’uso diretto di NILDE coi loro utenti. Il fatto che tra le funzionalità da migliorare quella più richiesta dai partecipanti sia l’integrazione con le banche dati bibliografiche, in effetti già possibile, conferma una criticità evidenziata anche dai dati d’utilizzo (risulta infatti che su 100.000 richieste NILDE iniziate da utenti nell’ultimo anno, i due terzi sono state inserite manualmente, mentre il terzo restante proviene quasi esclusivamente dalla banca dati Pubmed). Le future iniziative di formazione rivolte agli operatori dovranno prevedere delle parti dedicate alle tecnologie che consentono l’interoperabilità con le banche dati bibliografiche, al fine di facilitare l’avvio di un dialogo consapevole con gli amministratori di sistema che possono intervenire per configurare i collegamenti. Il problema, ampiamente segnalato, dell’impossibilità per l’utente di poter ricevere il documento in versione elettronica non può trovare invece una facile soluzione, perché dipende dai vincoli imposti dalla normativa vigente sul diritto d’autore e dalle licenze negoziate con gli editori rispetto ai quali NILDE non può direttamente intervenire. A breve termine sarà infine opportuno investire delle risorse per la realizzazione di applicazioni NILDE per gli utenti su dispositivi mobili.
L’esperienza di questi ultimi anni conferma dunque che il monitoraggio periodico dei dati quantitativi accompagnato dall’ascolto degli utilizzatori finali è una modalità di valutazione che consente di orientare meglio le scelte e di ottimizzare le risorse. Abbiamo concluso la nostra analisi con una sintesi SWOT, utile perché aiuta a vagliare le informazioni raccolte e a identificare meglio quegli elementi interni ed esterni al servizio che potranno influenzare gli interventi futuri.
Risultati dell’analisi SWOT del servizio NILDE:
STRENGTHS
1. Forte coesione e spirito cooperativo tra i partecipanti
2. Diffusione capillare a livello territoriale
3. Ottime performance (tempistica, risposte positive …)
4. Elevato gradimento degli utenti
5. Valido e costante supporto tecnico
6. Collaborazione coi principali cataloghi nazionali
7. Interoperabilità con le banche dati bibliografiche
8. Tendenza ad un continuo miglioramento
9. Frequenti iniziative di formazione
10. Costo non eccessivo del servizio
WEAKNESSES
1. Limitata diffusione dell’utilizzo diretto da parte degli utenti
2. Parziale copertura disciplinare delle organizzazioni coinvolte
3. Mancanza di un riconoscimento di affidabilità del software NILDE da parte degli editori per l’invio elettronico del documento, anche agli utenti finali
4. Resistenze e difficoltà organizzative degli operatori
5. Scarsa cooperazione al di fuori dei confini nazionali
OPPORTUNITIES
1. Tagli dei fondi per i rinnovi degli abbonamenti
2. Pochi competitor in Italia
3. Diffusione dell’uso dei servizi Web, soprattutto nell’ambiente della ricerca
4. Forte interesse nel mondo bibliotecario per le iniziative cooperative
5. Ottime infrastrutture tecnologiche a supporto delle reti per la ricerca
6. Costante sviluppo e aggiornamento dei maggiori cataloghi nazionali (ACNP, SBN) – possibilità di sviluppare la comunicazione con NILDE in modo ancora più completo
7. Sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito all’importanza della ricerca scientifica per lo sviluppo del paese
THREATS
1. Diffusione dell’accesso aperto e del p2p
2. Problemi organizzativi derivanti dalla mancanza di personale nelle biblioteche
3. Sempre maggiori controlli da parte degli editori
4. Vincoli legati alla legge sul diritto d’autore, mancanza di una vera armonizzazione a livello EU
5. Crisi economica e tagli delle risorse
6. Sfiducia degli utenti nei confronti dei servizi erogati dalle organizzazioni pubbliche
7. Generale tendenza dei ricercatori a lasciare l’Italia
La presentazione alla conferenza di Pechino è stata uno stimolo per presentare in maniera accattivante il network NILDE oggi: le biblioteche che ne fanno parte e gli utenti attivi. Sono state elaborate due mappe, per l’Italia http://www.targetmap.com/viewer.aspx?reportId=29175 e la Spagna: http://www.targetmap.com/viewer.aspx?reportId=29178.
La timeline http://www.tiki-toki.com/timeline/entry/178932/Nilde_user_assessment/ è stata utilizzata per rappresentare la metodologia di valutazione messa in atto, basata sull’iterazione dell’analisi quantitativa e qualitativa, sulle azioni di promozione e comunicazione intraprese, e sull’evoluzione continua del software.
(CONTINUA...)
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