Entra oggi in vigore la Legge 124/2017, approvata definitivamente il 2 agosto e subito operativa, dove è contenuta (art. 1 comma 171) una modifica all'articolo 108 del Codice dei Beni Culturali. Viene così liberalizzata la riproduzione digitale con mezzo proprio in biblioteche e archivi pubblici, per finalità culturali.
C'è ovviamente l'obbligo di rispetto della legge sul Diritto
d'Autore, pertanto la libera riproduzione si limita a valere per le
opere in pubblico dominio.
Si tratta comunque di un cambiamento, poiché sino ad ora la fotografia con mezzo proprio in archivi e biblioteche, quando non espressamente interdetta, è stata vincolata al pagamento di una tariffa e di una richiesta di autorizzazione scritta preventiva. D'ora in poi non sarà più necessaria nemmeno la richiesta di autorizzazione: il materiale documentario e bibliografico di pubblico dominio, che si
può visionare ordinariamente durante la consultazione, si potrà
liberamente fotografare. Inoltre le riproduzioni effettuate potranno essere divulgate e condivise con qualsiasi mezzo per finalità diverse dal lucro e dunque non solo per "ragioni di studio" o "personali" come avveniva sinora.
Rimangono invece soggette al pagamento le riproduzioni di alta qualità eseguite da fotografi professionisti o ditte specializzate.
Possiamo accogliere questa novità come un passo avanti dell'Italia nella direzione della libera circolazione della cultura. Il cambio di mentalità è notevole e consente di auspicare progressi anche nell'ambito molto più controverso del Diritto d'Autore.
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