Si è tenuto giovedì 21 febbraio scorso il seminario dal titolo “Transformative agreements a PlanS: verso l’Open Access globale”, nel quale si è affrontato il tema della pubblicazione in Open Access, in relazione ai contratti con gli editori per gli abbonamenti alle riviste scientifiche.
Ha aperto la mattinata Colleen Campbell (OA2020) introducendo il concetto di transformative agreements, ovvero una nuova tipologia di contratti per pubblicare in Open Access che tiene anche conto della consultazione full text degli articoli scientifici non Open: due facce della stessa medaglia. E’ noto che i progetti di ricerca finanziati da fondi europei Horizon 2020 prevedono l’obbligo per gli autori di pubblicare in Open Access articoli che descrivono l’andamento della ricerca finanziata da questi fondi stessi. In tal modo viene favorito l’aumento delle pubblicazioni ad accesso aperto, con l’obiettivo di spostare sempre di più la spesa dagli abbonamenti verso le pubblicazioni in Open Access, diminuendo i costi.
Silvana Mangiaracina (CNR Bologna) ha parlato dei costi nascosti sostenuti dalle istituzioni per pubblicare in Open Access, che si sommano alle spese per gli abbonamenti a riviste “ibride” che contengono sia questi articoli ad accesso aperto che altri articoli consultabili solo tramite abbonamento. E' stato inoltre analizzato il comportamento degli autori nel pubblicare i propri lavori. Gli studiosi come giudicano la qualità delle pubblicazioni in Open Access? Quanto spendono per tali pubblicazioni? Con quali accordi?
Successivamente l’intervento di Elena Giglia (Università di Torino) ha illustrato i contenuti di PlanS, un’iniziativa per la transizione verso la diffusione globale dell’Open Access.
Ha chiuso la giornata l’intervento di Stefano Bianco (ricercatore INFN), che ha parlato del progetto INFN di adesione alle indicazioni di PlanS.
Al dibattito successivo hanno partecipato anche due rappresentanti di CARE-CRUI, il gruppo di acquisto istituzionale per gli abbonamenti coordinati a risorse elettroniche per gli Atenei e Enti di Ricerca in Italia.
Il ruolo delle biblioteche si delinea dunque in questo modo: monitorare le spese sostenute dalle istituzioni per abbonamenti e pubblicazioni in Open Access, in modo da veicolare le trattative con gli editori a favore di una spesa modulata e unificata.
Alcune nazioni europee, come la Germania, hanno da tempo iniziato questa attività nei propri Enti ottenendo buoni risultati. Qui i dettagli del recente accordo con l'editore Wiley.
Nei prossimi post su questo blog cercheremo di dare spazio a questo argomento, cercando di approfondire la situazione in Italia e il ruolo che NILDE può avere nel contesto.